Ricordo professori universitari con talmente tanti registratori sulla cattedra da sembrare delle stars intervistate da giovani in adorazione!
Oggi è molto più raro assistere alle stesse scene, anche perché i telefoni riescono a registrare per bene da lontano e poi è meglio non lasciarli incustoditi mentre si è troppo distanti, più che altro per i messaggi che arriverebbero durante le lezioni!
Ma c’era un problema.
Registrare una lezione, significava doverla sbobbinare.
Di base la sbobbinatura, il riascoltare e scrivere quanto detto durante la lezione era esso stesso un ripasso … ma che noia!
E sopratutto, riascoltare e scrivere non significa imparare, ma tentare di rafforzare il ricordo e quello, senza le basi, diventa inutile ed il cervello lo mette inizialmente in secondo piano e poi lo relega in fondo, in un angolo nascosto.
A questo punto la soluzione è prendere direttamente gli appunti, ma anche qui le regole dell’abitudine la fanno da padrone!
Chi e come ci hanno insegnato a prendere gli appunti?
Stai pensando a quando ti spiegarono come fare o da dove hai imparato?
La tua risposta potrebbe essere: “è stata una cosa naturale!”, ma nella realtà tutto ciò che facciamo è influenzato dall’esterno.
Se ti suggerissi all’orecchio: formaggio, formaggio, formaggio, formaggio, formaggio, formaggio, formaggio, formaggio, formaggio, dopo qualche minuto potresti iniziare a sentirne l’odore.
La mente è influenzabile e smette solo quando te ne accorgi!
La faccio breve.
Se dovessi scrivere la lista della spesa, come scriveresti?
Per ogni oggetto da acquistare, potresti dargli una descrizione, tipo “serve a questo, serve a quest’altro”, giusto?
Come sono fatti i sommari?
La quasi totalità degli appunti sono scritti come il sommario di un qualsiasi testo.
Praticamente la cosa più utile ma noiosa ed ignorata di tutti i libri!
Un argomento da studiare, non può essere trattato come la ricetta di una torta, perché con una torta segui la preparazione passo dopo passo e se fai lo stesso con le materie, dovresti memorizzare quegli appunti come fossero una poesia.
Memorizzare, NON studiare!
Ti capita di fare disegnini mentre sei al telefono?
Ora è più raro che accada, perché tra cellulari e cordless difficilmente siamo obbligati a rimanere seduti mentre parliamo al telefono, ma se ti capita, hai notato che sul foglio, tra i vari disegnini, ci sono appunti presi mentre ascoltavi e scritti alla rinfusa?
Raramente c’è un ordine eppure ricordi perfettamente con chi parlasti e cosa ti disse.
Nulla nel nostro cervello è messo in lista. Tutto è collegato in modo creativo!
Se osservi gli appunti di geni come Leonardo, Einstein o artisti come Picasso , noterai che non sono mai messi in lista, ma più vicini ad un caos ordinato.
La cosa fantastica è che si capiscono!
Gli appunti come liste quindi, non servono assolutamente a nulla, tanto vale continuare ad usare il testo di studio.
L’alternativa?
L’alternativa è sviluppare direttamente una
mappa mentale, cosa che personalmente faccio sempre con ottimi risultati.
Oppure con un metodo che utilizzavo anni fa.
Un metodo che permette di passare dall’abitudine delle liste alle parole chiave, da utilizzare con le mappe, ed un piccolo e breve riassunto per capire velocemente il concetto.
Questo sistema venne ideato da un professore della Cornell University
L’utilità del metodo Cornell è data anche dal fatto che, al pari di una mappa mentale, riattiva i collegamenti mnemonici, le associazioni mentali relativi al momento in cui vennero presi gli appunti!
Il sistema si sviluppa utilizzando un foglio di carta, di solito un foglio A4, diviso in 3 riquadri, come puoi vedere nell’immagine.
Puoi disegnarli o piegare il foglio, l’importante è ottenere i 3 riquadri.
Durante la lezione in aula o mentre leggi il testo di studio, ti capiterà di riconoscere delle frasi importanti.
Ciò che dovrai fare è scrivere una breve frase descrittiva nell’area più grande, posizionandola più a destra o sinistra in base all’importanza.
La frase dovrà essere concisa, deve essere un aiuto a ricordare cosa disse il professore o cosa c’era scritto sul libro … non la soluzione!
Per ogni lezione saranno necessari più fogli.
Terminata questa prima parte, dopo aver fatto depositare le informazioni nella propria memoria (anche il giorno dopo), si potranno leggere le frasi e da quelle, estrapolare delle parole chiave, scrivendole nell’area di sinistra.
Queste parole chiave, permetteranno di recuperare frase e argomento.
Infine, alla base del foglio, una breve descrizione di cosa descrivono le frasi e le parole chiave.
Per ogni lezione saranno necessari diversi fogli ed il mio consiglio è di concludere sviluppando una mappa mentale con le parole chiave ed usarla come copertina del blocco di appunti.
Possiamo dire che prendere appunti in questo modo è un po più professionale di quello che fai ora?
Possiamo aggiungere che il tuo modo di prendere appunti, sottolineare o evidenziare i libri è, al confronto, da bambini?
Studiare da professionisti è molto più facile e produttivo!